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Incruento momentaneo od in continuo di parametri emodinamici

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Note (glossario) :

Generale : Il torace é un insieme di tessuti, muscoli, ossa, sangue, aria, acqua, che ha una sua resistenza elettrica. Se ci si immette una corrente (nel nostro caso 4mA a 100Hz) in continuo e la si misura in uscita, avrà un suo valore, che é specifico di quella persona. Questo valore varierà in funzione delle variazioni all’interno del torace che sono Respiro e Flusso Sanguigno. Se isoliamo ed eliminiamo le variazioni dovute al respiro, ci restano le variazioni dovute ai flussi di sangue.

Ampere = unità di misura della carica di flusso in un corpo conduttivo
Volt = unità di misura di lavoro elettrico
Ohm = unità di misura della resistenza di un circuito, la forza elettromotrice di 1V necessaria a mantenervi una corrente di 1 Amp

Impedenza = Resistenza+Reattanza – Valore molto vicino alla Resistenza elettrica, considera anche l’attività della membrana cellulare che si comporta come un condensatore

Zo = valore dell’impedenza, aumenta con la diminuzione di fluidi, diminuisce con l’aumento di fluidi. In dialisi é importante perché indica il comportamento metabolico durante il trattamento dialitico (alcuni strumenti usati esclusivamente per esame dialitico dividono la componente Resistenza da quella di Reattanza per separare il comportamento della membrana cellulare). In UTIC e Terapie Intensive anche é un importante indicatore di aumento/diminuzione dei fluidi nel torace (edema/enfisema).

ICG = la curva del valore di impedenza. Per convenienza (e similitudine con l’ECG) viene esposta invertita (la curva sale quando il valore scende, cioé quando la Gittata aumenta, e viceversa). Il valore normale é da 20 a 30 ohms. In presenza di edema polmonare può scendere a 5-15 ohms, in presenza di enfisema può salire a 35-50 ohms. Le variazioni dovute al respiro possono raggiungere 3 ohms (respiro profondo), ma la curva fluidica ha varianze dell’ordine di 0,5-1 ohms.

dz/dt = derivata di Zo esposta come curva. Espone le variazioni di impedenza su base tempo, rendendole quindi molto più evidenti. Anche questa curva viene esposta invertita. Su questa curva é possibile identificare le varie fasi di flusso e le eventuali relative disfunzioni. Con un poco di esperienza si possono correlare aspetti della curva a determinati stati patologici

Habitus = la struttura corporea o più propriamente toracica. L’algoritmo di calcolo dell’M-501 é basato su una ipotesi di cilindro, la cui altezza é quella definita dai quattro elettrodi di rilevamento (L = distanza da immettere manualmente nel computer) ed il cui diametro é definito dal peso ed altezza del paziente, e precisato dal suo habitus corporeo (sagittale-verticale-orizzontale).

Sommario:

Descrizione

L’impedenziocardiografia (ICG) é una metodica incruenta nota da oltre 40 anni. Per la sua applicazione clinica i dettagli sono stati elaborati da Kubicek, seguendo Atzler e Nyober.

L’ICG misura le variazioni d’impedenza degli organi e tessuti del torace da una corrente biologicamente inerte ad alta frequenza (40 a 100kHz) e di bassa intensità (1 a 4 mA).

Il valore di base dell’impedenza (Zo) é inversamente proporzionale al volume di liquidi extra ed inter cellulari. Una diminuzione di Zo indica immediatamente un eccesso di liquidi od un edema polmonare. Poiché il sangue é il miglior conduttore nella cavità toracica, l’impedenza di questi dipende dal volume di sangue nel sistema vascolare e dalla velocità del flusso ematico. Quindi sulla impedenza di base Zo appare una modulazione dell’ampiezza sincrona con la funzione di pompa del cuore e proporzionale alla quantità di sangue pompata, e questa modulazione é praticamente equivalente al volume di pompata (SV). Il suo valore in assoluto é proporzionale alla durata della sistole, alla velocità del flusso, ed alla resistenza del sangue che é funzione dell’ematocrito.

Z0 = assorbimento di corrente = impedenza toracica (v.n. 25-30)

Il valore del volume di pompata (SV) può essere calcolato dai parametri misurabili dalla curva modulata, così come dalla loro proporzione in relazione all’ammontare di liquidi presenti nel torace e dal volume di tessuti conduttivi presenti nella cavità toracica.

La forma caratteristica della curva di variazione d’impedenza (dZ o ICG), ed ancora di più della sua derivata (dZ/dt) é risultante dalla somma – a volte con effetti contrapposti – delle variazioni d’impedenza provocati dai flussi generati nel torace in varie direzioni e tempi.

dz/dt = variazioni di impedenza toracica = variazioni di contenuto fluidico nel torace

Per popolazioni omogenee la formula originale di Kubicek é stata ben comprovata al fine del calcolo del volume di pompata (SV). Nel caso di gruppi eterogenei, Sramek ha modificato la formula introducendo fattori di peso corporeo e volemia, ma in modo NON soddisfacente.

Infatti, sulla derivata della curva modulata, nella maggior parte dei casi sono ben riconoscibili i punti di riferimento di un ciclo cardiaco, ed é quindi possibile una lettura diretta. In presenza di disturbi e disordini circolatori però, la conseguente distorsione della curva rende più difficile il riconoscimento di quei punti. In questi casi la loro determinazione deve essere aiutata da proiezioni costruite da curve ausiliarie (ECG, Fono) e quindi il cardiografo M-501 misura il cardiogramma d’impedenza (ICG o dZ), l’elettrocardiogramma (ECG), il fonocardiogramma (PCG), nonché l’impedenza di base del torace (Zo). Dai dati misurabili di questi quattro parametri calcola la frequenza cardiaca e la quantità di sangue espulsa dal cuore ad ogni battito, da cui calcola anche la gittata cardiaca. Inoltre, conoscendo i vari intervalli sistolici e pressioni, può calcolare tutti i parametri emodinamici derivati.

L’individuazione delle variazioni d’impendenza sulla curva dZ/dt, che sono dovute alla somma istantanea aritmetica di entrata ed uscita di sangue dal torace, non sono facilmente definibili senza l’ausilio del rilevamento parallelo di elettrocardiogramma e di fonogramma, che ci indicano chiaramente l’inizio ed il termine del ciclo elettromeccanico nel cuore. L’onda Q dell’ECG rappresenta

l’inizio dell’attivazione elettrica mentre la chiusura della valvola aortica determinata dalla prima componente del secondo suono rappresenta la fine dell’attività meccanica sistolica. L’innovazione, cioé la determinazione, battito per battito, di questi punti consente di ottenere il quadro intero della contrazione elettromeccanica e di ottenere la necessaria precisione in gruppi omogenei, e quindi migliorandola anche in gruppi eterogenei.

Innovazione dell’AskIt = impedenza + ECG + fono = maggiore precisione in assoluto

L’AskIT ha poi introdotto nel programma fattori che consentono di ottenere una maggiore precisione anche in gruppi eterogenei. Questa novità consiste nel riconoscimento che l’impedenza toracica dipende dalla struttura e forma del torace, dalla massa di tessuti grassi e muscoli attorno al torace e, naturalmente, dalla quantità di liquidi extra ed intra cellulari. La struttura del torace dipende dall’habitus corporeo del paziente, che può essere classificato in tre gruppi antropometrici (atletico=mesomorfo, picnic=endomorfo, leptosom=actomorfo). In realtà non é chi non veda che i gruppi rappresentano le tre dimensioni spaziali : mesomorfo od orizzontale endomorfo o saggittale ed actromorfo o verticale.

Quindi interviene nel calcolo anche l’habitus corporeo di ciascun individuo, correggendo il volume di pompata (SV), oltre che con la variazione individuale del peso corporeo rispetto allo standard., Infatti la procedura AskIT prende in considerazione non solo l’habitus, ma anche la variazione di peso, altezza, superficie corporea ed impedenza di base rispetto a quella standard considerata media. Laddove il peso o la superficie corporea siano maggiori dello standard, la correzione aumenta il valore del volume di pompata calcolato con la formula di Kubicek, ed al contrario lo diminuisce in presenza di valori inferiori. In modo similare il volume di pompata viene diminuito in presenza di una impedenza di base inferiore allo standard.

Innovazione dell’AskIt = altezza + peso + habitus corporeo = precisione in gruppi eterogenei

Il risultato é che anche In un gruppo eteregeneo, i valori di volume di pompata misurati con l’M-501 in contemporanea con la cateterizzazione hanno dimostrato deviazioni standard entro il 20% dei volumi riscontrati con il metodo di Fick, risultato sovrapponibile a quello ottenibile con la termodiluizione.

Metodiche a confronto

Sono molti i parametri misurabili con metodi invasivi e non invasivi per ottenere un sempre maggior numero di informazioni sul sistema cardiovascolare, ed uno dei più importanti é la Gittata Cardiaca.

Il metodo di Fick e la termodiluizione sono stati per lungo tempo i metodi di elezione per la determinazione della performance cardiaca. Nella pratica clinica, la disponibilità dei due metodi ha condotto ad una evidente differenza nella gestione del paziente che si trova in terapia intensiva in confronto a quello che si trova in corsia.

Infatti solo in UTIC vengono usate metodiche invasive, collegando un catetere posto in arteria polmonare ad un computer. Si calcola la Gittata Cardiaca ed, in congiunzione con il rilevamento cruento della pressione arteriosa con trasduttore, anche la Resistenza Vascolare Sistemica (SVR).

In corsia i parametri normali di rilevamento della performance cardiaca sono il polso periferico e la pressione arteriosa, che di per se hanno portato a false diagnosi di alta Gittata Cardiaca in presenza di una alta pressione arteriosa. Ciò ha comportato atteggiamenti diversi rispetto alle terapie, ed a dibattiti concettuali tra internisti, cardiologi e intensivisti. (Alcuni pionieri hanno anche tentato di determinare la SVR con l’aiuto del gradiente termico degli arti superiori in congiunzione alla pressione arteriosa mediana)

Nel 1960 Kubiceck definisce la sua famosa equazione sulla relazione tra la variazioni di impedenza toracica e la Gittata Cardiaca, e da allora alcune aziende hanno prodotto degli strumenti non invasivi per la determinazione della Gittata Cadiaca, che sono stati usati nella pratica clinica e nella ricerca spaziale, ma finora con successi variabili. Nel 1999 Medicare ha approvato la cardiografia con metodo impedenziometrico come procedura normale e rimborsabile.

Un grande numero di studi ha confrontato le varie metodiche di rilevamento della Gittata : termodiluizione, ecografia transtoracica e/o transesofagea, impedenziografia, ecc., trovando buona correlazione, ma nessun metodo preferenziale. Ciò significa che da un lato nessuna metodica appare migliore delle altre, e dall’altro che il clinico può liberamente scegliere tra le varie metodiche, invasiva, semi-invasiva e non-invasiva.

Termodiluizione

Questa é una metodica invasiva che richiede la cateterizzazione della succlavia o giugulare per accedere all’arteria polmonare. Il catetere viene collegato ad un computer per i calcoli matematici. Se viene usato anche un trasduttore di pressione invasivo in arteria , la pressione arteriosa mediana misurata consente il calcolo della SVR.

La termodiluizione non é un’analisi fatta battito-per-battito, ed inoltre dipende dalla velocità di iniezione del bolo, per cui viene utilizzata la media di tre iniezioni di 10 ml., il che può portare ad ipervolemia (una misura ogni ora = 30 ml x 24 ore = 740 ml di fludio iniettato – ogni mezz’ora = 1440 ml !). La termodiluizione può indurre ad errore nella determinazione della funzione del ventricolo destro nei casi di deficienze sinistre (rigurgito da valvola aortica o mitrale, o difetti del setto). Inoltre il calcolo della Gittata con termodiluzione si basa sull’assunto che non vi sia dispersione di calore dal bolo al sangue circostante o viceversa.

Ecocardiografia transesofagea

Viene introdotta una sonda per via orale nell’esofago con approccio semi-invasivo, non molto confortevole per il paziente. Il posizionamento corretto della sonda é cruciale per la correttezza dell’informazione. Spesso il paziente deve essere anestetizzato, provocando variazioni emodinamiche. Risulta in un dato momentaneo.

Ecocardiografia transtoracica

Richiede presenza costante di personale, per il posizonamento ad angolo corretto della sonda e fornisce solo un dato momentaneo della Gittata. Risulta in un dato momentaneo.

Picco

Recentemente ha avuto un certo successo questo strumento che si basa sulla determinazione di un valore iniziale di Gittata rilevato con la termodiluizione per via venosa centrale per derivare valori di Gittata in continuo dall’onda pressoria rilevata da un catetere in arteria femorale. Il sistema é comunque invasivo e non molto economico per la unicità dei cateteri. Inoltre l’affidabilità delle sue misure é dipendente dalla precisione della termodiluizione.

Impedenzografia

Utilizza 8+4 elettrodi comuni, facili da applicare ed economici, il paziente é sempre confortevole.

E’ una misurazine reale battito-battito che fornisce informazioni sulle componenti elettromeccaniche specifiche, come il Periodo Pre-Ejettivo (PEP), il Tempo di Ejezione Ventricolare (VET) e molti altri parametri di contrattilità. Può essere usato per il monitoraggio in tempo reale, senza bisogno di iniettare fluidi o di presenza continua di personale.

Le curve possono essere memorizzate, ingrandite ed analizzate ulteriormente.

Il ciclo elettromeccanico completo può essere analizzato ed usato per diagnosticare ischemie del miocardio o edema polmonare prima del verificarsi di altri sintomi clinici.

La teoria

Il corpo umano e di altri esseri viventi, é composto da differenti tipi di tessuti e fluidi. Per questa sua composizione di differenti micro e macro comparti, come le cellule e le loro membrane ed organelli, i tessuti e le cavità anatomiche, si comporta come un insieme di milioni di resistenze e capacitanze microscopiche ed alcune macroscopiche.

Quando in questo corpo, o parte di esso ( una composizione di particelle biofisiche ) viene immessa una corrente ad alta frequenza (100khz) e bassa energia (4 mA), esso avrà una sua impedenza di base (Z0 = 20-30) ed un elemento variable (dZ = 0,1-0,2) dovuto alla pulsazione del sangue. Questa variazione battito-battito dellì’impedenza toracica é di circa il 0,5-1,5 percento (%) dell’impedenza di base ed assomiglia ad un susseguirsi di onde marine.

Nei primi studi si pensò che erano principalmente le variazioni di circolazione polmonare e di contenuto di sangue polmonare (quindi funzione del cuore destro) che contribuivano principalmente alla misura della Gittata Cardiaca. Poi si giunse al concetto dei cilindri paralleli, l’aorta, il torace stesso (quindi il cuore sinistro) responsabili per la variazioni di impedenza.

La cardiografia impedenziometrica é basata su variazioni di impedenza toracica che hanno origini multiple, qundi non riconducibili ad una singola camera o vaso del torace. Questa molteplice origine del parametro rende ovvio che é il complesso movimento del sangue nel torace che é reponsabile per le variazioni di impedenza.

Non é né la velocità, né l’accelerazione, nemmeno il volume o la direzione del flusso da soli, ma la somma di tutti questi eventi nei ventricoli destro e sinistro, nell’arteria polmonare e nell’aorta, la circolazione polmonare e quella sistemica intratoracica che determinano le variazioni d’impedenza.

Sembrerebbe complicato, ma é definitivametne logico, quando si pensa che tutte le variazioni circolatorie del ciclo cardiaco possono essere rilevate dall’istantanea somma di entrata ed uscita di sangue nel/dal torace.

Vi sono altri fattori, la frequenza respiratoria ed il volume d’aria nel torace conseguente al volume corrente che causano fluttuazioni periodiche dell’impedenza toracica, ma poiché la funzione respiratoria ha una frequenza differente da quella cardiaca, con una determinazione continua dell’impedenza questi si possono isolare ed escludere dal calcolo della Gittata Cardiaca.

Poiché l’ampiezza delle variazioni di impedenza é minima (dZ = 0,1-0,2 ovvero 0,5-1,5% di Zo), più le condizioni del paziente sono critiche (e quindi maggiore la necessità di precisione) maggiore é la difficoltà di distinguere sulla sola curva impedenziometrica i segni di inizo/fine del ciclo eletromeccanico del cuore. Per questo é indispensabile la rilevazione in contemporanea, in tempo reale parallelo, di altri parametri cardiologici, come l’elettrocardiogramma (ECG) ed il fonocardiogramma (PCG). La mancanza del contributo di questi parametri é stata la causa dello scarso successo dell’impedenzocardiografia in passato.

L’onda Q di un ECG é l’inizio dell’attivazione elettrica ventricolare, mentre la chiusura della valvola aortica, individuata dal secondo suono sul fonocardiogramma, é la fine dell’attività meccanica sistolica.

L’inizio meccanico della contrazione sistolica dovrebbe essere determinato dall’inizio del flusso, cioè dal primo istante di contrazione volumetrica. Questo avviene quando si apre la valvola aortica od appena prima della chiusura della mitralica. Sfortunatamente l’apertura della valvola aortica e la chiusura della mitralica sono una conseguenza della variazione di flusso, che ne determina quindi i movimenti. Per questo motivo l’inizio meccanico della contrazione sistolica può essere individuato dai punti di flessione della curva impedenziometrica, come determinato dalla prima derivata della curva ICG stessa, ma il rilevamento del suono é importante in quanto consente l’essenziale esclusione di eventuali rumori ed artefatti.

Queste determinazioni battito-battito dell’inizio dell’attività elettrica sistolica (onda Q), inizio del flusso (punto C dell’ICG e primo suono del fono) e della chiusura della valvola aortica (secondo suono fono) ci dà l’intera immagine dell’attività elettro-meccanica della contrazione.

Segnali ed indici

Ciascuna modalità di esame dell’attività cardiaca genera delle curve (ICG, ECG, PCG) sulle quali individua i propri punti di riconoscimento : onde P,Q,R,S,T,U nell’ECG e S1, S2, S3, S4 nel PCG. Analogamente Labadidi et al. hanno individuato onde e punti sulla curva della prima derivata dell’impedenza. Questa curva dZ/dt viene mostrata invertita per evidenziare visivamente meglio le correlazioni con il flusso sanguigno intratoracico.

Una deflessione verso l’alto della curva dZ/dt significa una diminuzione dell’impedenza toracica risultante dall’aumento del flusso di sangue. Il massimo di questa curva indica il reale minimo di impedenza e viceversa.

Nel suo lavoro Lababidi suggerisce i seguenti markers sulla curva dZ/dt :

l’onda A é la prima deflessione verso il basso (aumento dell’impedenza toracica) principalmente associata con l’attività meccanica atriale destra e sinistra

l’onda B é la seconda curva, associata all’inizio del primo suono, probabilmente dovuta all’improvviso cambiamento della contrazione da isometrica a volumetrica

l’onda C é la principale deflessione verso l’alto (diminuzione dell’impedenza toracia) causata dalla variazione volumetrica in sistole nei due lati del cuore

l’onda O viene generata durante l’inizio della diastole ed é associata probabilmente all’apertura della mitralica e della tricuspide , un improvviso aumento di flusso in entrata nei ventricoli destro e sinistro dagli atri. Aumenta in presenza di malattia coronarica quando si osservano movimenti paradossali della parete ventricolare e diminuita elasticità dei ventricoli.

Come in altri tipi di esami cardiovascolari, anche in ICG vi sono degli indici che possono dare una stima di funzioni o predire stati patologici :

L’Indice di Heather é un buon parametro di contrattilità, misura l’espulsione massima in funzione del tempo elettromeccanico, cioé il dZ/dtmax diviso per l’intervallo R-Z

L’indice D/S é un marker di ischemia, cioé il dZ/dt diastolico diviso per il dZ/dt sistolico e può rilevare una deficienza di supply di ossigeno prima che si presenti angina. Esprime l’improvviso aumento della porzione diastolica della curva dZ/dt (che fornisce l’80% dell’ossigeno) premonitore di angina.

Il rapporto A2/A1 é il quoziente della linea di base e può essere usato per rilevare rigurgito o discinesi ventricolare. A1 é l’ampiezza massima della curva ICG e A2 é l’ampiezza della curva ICG al minimo della curva dZ/dt. Se la proporzione é maggiore di 0,85 occorrerà approfondire la diagnosi.

Come nell’ECG e nel PCG (punto J o mormorio protosistolico e endodiastolico), anche nell’ICG vi sono curve e punti rari o di valore diagnostico, cioé deflessioni ed onde che non rientrano in una “normale” curva dZ/dt. Per questo motivo l’M-501 dell’AskIt, oltre ad evidenziare relazioni e dati numerici, consente al medico di esaminare le curve di ECG, PCG, ICG e – importante – la derivata dZ/dt in una scala di tempo parallela alle altre curve per poterne evidenziare la correlazione e non costringerlo ad accettare pedessequiamente i valori numerici calcolati dall’algoritmo. In questo modo possono essere esaminati battito-battito tratti delicati del tracciato, nello stesso modo in cui si può esaminare in dettaglio un tracciato ECG invece di limitarsi ai numeri derivati dall’ECG da un computer. L’esperienza gli consentirà in breve tempo di ottenere una migliore conoscenza dell’elettromeccanica del cuore.

Stabilità

E’ utile notare che, misurando l’ICG ogni minuto per 30 minuti, per uno stesso paziente le variazioni di Z0 non eccedono l’1,2% a riposo. Su 12 pazienti a riposo la deviazione media del valore Z0 e’ stata dello 0,65%

Studi comparativi, riproducibilità

Il coefficiente di correlazione durante il ri-respiro con CO2 e con ICG é dello 0,815.

Indicazioni

L’impedenziocardiografia é l’unico metodo per la misurazione NON INVASIVA, ISTANTANEA O CONTINUA della Gittata Cardiaca, in modo economico (non richede presenza continua del personale, non richiede materiale monouso dispendioso, solo 12 elettrodi superficiali).

La cardiografia impedenziometrica può essere usata in Terapie Intensive, in UTIC ed in Chirurugia per monitoraggio del paziente, dove può indicare automaticamente quando viene violato un valore di massima/minima di un parametro emodinamico. Si può monitorazzare in continuo lo stato emodinamico di un paziente in condizioni circolatorie critiche, od anche per definirne lo stato generale momentaneo. Rende possibile il controllo diretto degli effetti emodinamici di interventi strumentali e farmacologici, e fornisce informazioni strategiche sull’instaurarsi di un trend negativo.

In medicina ambulatoriale consente di assumere maggiori informazioni clinico-diagnostiche sulla funzionalità cardiaca, in più od invece degli ultrasuoni, con maggiore efficienza economica.

In riabilitazione cardiologica consente di determinare la performance massima sopportabile dal paziente post-IMA, migliorandone la qualità della vita. Durante i chekup ed in programmi di riabilitazione, la quantità di dati emodinamici raccolti in modo incruento durante uno sforzo aumenta significativamente le informazioni disponibili, aumentando la sicurezza della prova.

In Terapie Intensive consente una gestione accurata della variabilità dello stato cardiovascolare..

In Anestesia contribuisce a tutto il lavoro dell’anestesista in Sala Operatoria producendo continue informazioni sullo stato di pazienti anestetizzati in stato cardiocircolatorio instabile.

Contribuisce sostanzialmente alla terapia con pacemaker, aiutando a determinare con precisione il tipo e le performance migliori del pacemaker per lo specifico caso.

In dialisi contribuisce alla valutazione dello stato fluidico del paziente e dell’impatto cardiodinamico del trattamento.

E’ essenziale in neonatologia dove é difficile misurare la gittata cardiaca e le sue variazioni.

Un campo di applicazione promettente é quello della farmacologia clinica. I risultati positivi di stabilità e riproducibilità indicano che lo strumento é utilizzabile per l’esame degli effetti emodinamici indotti da somministrazioni estemporanee o continue di terapie farmacologiche. Lo strumento é di facile uso in farmacologia clinica e nella pratica giornaliera, quando la selezione dei dosaggi individuali debba avvenire nel corso della terapia.

La cardiografia impedenziometrica é atta a rilevare le variazioni emodinamiche della circolazione durante riposo o sforzo. Durante un carico di lavoro si possono valutare con maggior precisione e simultaneamente i parametri circolatori elaborati in continuazione. La possibilità di ottenere il calcolo del volume di pompata (SV) ad ogni minuto determina una nuova prospettiva nel corso di valutazioni fisiologiche e patofisiologiche.

Interpretazione dell’impedenziocardiogramma rilevato
con strumenti ASK-IT

Le curve post-processo (cioé dopo l’elaborazione della derivata dell’impedenza dz/dt) che vengono esposte dallo strumento ASK-it M-501 sono :

– l’elettrocardiogramma, cioé i QRS rilevati per i calcoli

– la curva dz/dt cioé la derivata dell’impedenza, cioé le variazioni d’impedenza su base tempo. La curva é invertita per più facile interpretazione, le elevazioni rappresentano un aumento di fluidi nel torace, che in realtà sono diminuzioni dell’impedenza, e viceversa.

– il fonocardiogramma, cioé la curva di rilevamento dei suoni cardiaci dovuti all’apertura e chiusura delle valvole cardiache

– l’ICG, ossia l’impedenza toracica, sempre in modalità invertita come per la dz/dt

Sulle quattro curve vengono identificati dei reperi, utilizzati dal sistema per il calcolo, che vengono esposti affinché il cardiologo possa confermarne la validità del posizionamento :

– la Q e la S di ogni QRS, che definiscono il ciclo elettrico sulla curva dz/dt, e consentono di calcolare i tempi relativi alla contrazione

– il dz/dt massimo (punto Z), cioé la minima variazione d’impedenza, corrispondente al picco della contrazione, al momento di stasi tra la contrazione massima e l’inizio del rallentamento del flusso sanguigno

– l’inizio e la fine della contrazione che identificano l’area sottesa dalla contrazione che é base di calcolo del Volume di Contrazione (Stroke Volume), ed il ritorno di dz/dt al valore di base.

– il dz/dt minimo che corriponde alla chiusura della valvola aortica

– sul fonocardiogramma sono identificate le componenti del primo suono S1 e del secondo suono S2, le cui prime componenti identificano l’apertura e chiusura della valvola aortica

A fianco delle curve rilevate dall’M-501 appaiono i relativi dati, e cioé :

R-R = durata dell’intervallo R-R del battito esposto su quello successivo

PEP = Periodo Pre-Contrazione (PEP = Pre-Ejection Period), ossia la distanza tra l’inizio della scarica elettrica Q e l’inizio di attivazione della valvola cardiaca

VET = Tempo di Contrazione Ventricolare (VET = Ventricular Ejection Time), ossia il tempo totale della contrazione meccanica del ventricolo

QS2 = il tempo sistolico elettromeccanico, cioé il tempo totale della sistole dall’impulso elettrico alla chiusura della valvola aortica

Modalità di utilizzo dell’M-501 dell’AskIt

Lo strumento M-501 può essere usato per effettuare una singola misura di 8 secondi, di 16 secondi o di 60 secondi (queste ultime due utili in presenza di aritmie). Un’altra modalità, monitoraggio in continuo, consente di determinare l’intervallo di tempo tra due memorizzazioni successive di dati e di impostare gli allarmi di massima e di minima su quattro parametri a scelta dei 13 disponibili. Lo strumento é predisposto per l’immissione manuale dei valori pressori, per il collegamento ad un rilevatore di pressione (opzione) automatico oppure al Finapress (Ohmeda).

Informazioni prodotte dallo strumento M-501 dell’AskIt :

Dall’M-501 il cardiologo può rilevare un rapporto cardiocircolatorio che contiene i dati emodinamici sia in dato assoluto che come indice. Tali dati comprendono il volume di ejezione (SV), la Gittata Cardiaca, la Resistenza Vascolare Sistemica (avendo introdotto o rilevato la PA) e gli indici specifici dell’impedenzometria già descritti. E’ disponibile uno spazio per inserire le conclusioni del medico.

Si può ispezionare e stampare l’analisi emodinamica battito-battito con i 4 parametri standard (R-R, vet, pep, qs2 e SV) oppure evidenziando 11 di 13 parametri a scelta. Quest’ultima analisi comprende la media e la Deviazione Standard di ogni parametro. E’ disponibile uno spazio per i commenti.

Si possono vedere e stampare i trend di 4 parametri alla volta dei 13 disponibili in due scale diverse.

Si possono ispezionare e stampare le curve di ciascun battito che ha contribuito al calcolo, evidenziando i reperi usati per ciascun calcolo ed i dati standard.

E’ disponibile un disco CD-ROM in inglese con tutti i dettagli dell’impedenziocardiografia, storia, bibliografia, principi, funzionamento e tecnologia. Chiedetecelo.

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